L’etimologia del nome del genere si può far risalire ai greci antichi. Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.) filosofo e botanico greco, discepolo di Aristotele, autore di due ampi trattati botanici, per primo ha usato questo nome per un’erba aromatica. Origanum è formato da due parole “òros” (= monte) e “ganào” (= io mi compiaccio) che insieme potrebbero alludere ad un concetto di “delizia della montagna” o anche “bellezza, luminosità, ornamento, gioia della montagna”, oppure perché cresce bene in montagna o nei piani alti delle zone assolate.

Si tratta di una pianta erbacea sempreverde, con inverni miti può seccare d’inverno ma rivegeta in primavera direttamente dalle gemme alla base. Si sviluppa come un denso cespuglio con foglie molto aromatiche.

Può arrivare a 70/80cm di altezza, anche se in genere si mantiene più basso fino a 40/50cm. Durante l’estate fiorisce con fiori semplici rosa lilla o anche violacei.

È molto simile alla Maggiorana che si differenzia per essere a portamento più basso, strisciante, a differenza dell’Origano comune che si sviluppa con rami eretti più alti.

Per tutto il periodo vegetativo le foglie di origano si possono raccogliere. Hanno proprietà aromatizzanti, digestive, antispasmodiche, espettoranti. Sono usate ampiamente in cucina, soprattutto come spezia per salse, sughi e per profumare le pizze. Si possono usare fresche o anche essiccate, e si possono utilizzare anche i fiori.

L’origano è un’erba aromatica che mantiene il suo sapore ed il suo profumo anche dopo un processo di essiccazione, anzi sembra che l’aroma aumenti, per questo si può usare un essiccatore oppure far seccare l’origano naturalmente. L’ambiente ideale per essiccarlo è un luogo buio, asciutto ed areato.