LAVANDA VERA
Il nome comune “lavanda” con il quale siamo abituati a chiamare queste piante (ma anche quello scientifico del genere, Lavandula) è stato recepito nella lingua italiana dal gerundio latino “lavare” (che deve essere lavato) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell’antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. L’epiteto specifico (angustifolia) fa riferimento alle foglie strette di questa specie.
La Lavanda è presente ovunque in Europa e Italia.
Si tratta di un tipo di pianta apprezzatissima e coltivatissima nel nostro paese, molto resistente al freddo e alle malattie.
Queste piante possono arrivare fino a 1,5 m di altezza. Sono perenni, con base legnosa bruna e senza foglie, con gemme svernanti. Hanno un portamento arbustivo o subarbustivo o cespitoso-arbustivo. Sono inoltre fortemente aromatiche.
Facilissima da coltivare, la lavanda si presta bene ad essere piantata in qualsiasi terreno purché molto ben drenato. Poche sono le richieste di irrigazioni, infatti è sufficiente bagnare la pianta solo in caso di prolungata siccità; si concima una volta l’anno, meglio se in primavera, con concime a lenta cessione.
Le potature si effettuano in autunno o primavera come mantenimento forma. Tagliare gli steli mantenendo bassa la pianta darà un risultato molto più decorativo a forma di piccolo cespuglio compatto e fiorito.
La caratteristica principale della Lavanda è sicuramente il profumo. Come la pianta di Rosmarino, le foglie sono molto profumate e durante l’estate produce numerosi fiori violacei disposti su piccole spighe.
Fra le varie proprietà le principali sono purificanti, antisettiche, sedative, antispasmodiche.
Per uso esterno, soprattutto i fiori, purificano la pelle (sono quindi utili per pelli grasse e acneiche), favoriscono la cicatrizzazione di piaghe e ferite, stimolano la circolazione superficiale; sempre per uso esterno la lavanda è utile per purificare l’alito e la bocca mediante sciacqui e gargarismi.
È frequente l’uso dei fiori essiccati come profumatori, infatti, così conservati, sono fra i pochi a mantenere il loro aroma per lunghissimo tempo se, ovviamente, questa fase viene svolta correttamente. Il primo passo è la raccolta estiva, fra Luglio e Agosto, dove i fiori di lavanda fioriscono in modo copioso e rigoglioso. I fiori vanno raccolti quando ancora non sono schiusi completamente, cosi avranno tutto il loro profumo ancora concentrato. Si raccolgono le intere spighe con almeno una porzione di stelo, si uniscono in mazzi legandoli con un laccio o spago e si appendono con i fiori rivolti verso il basso. Andranno lasciati al sole per qualche giorno, oppure anche in luogo ombreggiato purché ben ventilato. Nel caso di essicazione all’ombra ci possono voler anche un paio di settimane.
Quando i fiori, solo con il passare della mano, cadono da soli, sono pronti per essere raccolti in un sacchetto o ciotola ed esposti come pot-pourri.
FAMIGLIA | Labiate |
GENERE | Lavandula Angustifolia |
TEMPERATURA | Resistente al freddo |
ESPOSIZIONE | Sole, Mezz’ombra |
TERRENO | Resistente al freddo |
ANNAFFIATURA | Solo in caso di siccità prolungata |
CONCIMAZIONE | Una volta l’anno |
POTATURA | Mantenerla bassa e cespugliosa |
PARASSITI | A volte malattie fungine |
FOGLIAME | Sempreverde |
FIORITURA | Giugno, Luglio e Agosto |